Quando i numeri non tornano | di Roberto Lembo

Lo scorso fine settimana sono stato interpellato da una mamma: voleva essere rassicurata in merito alla sicurezza e alla non pericolosità del vaccino anti-Covid. Grazie a delle sue conoscenze (“l’amico dell’amico”) aveva l’opportunità di far vaccinare le sue figlie ventenni. Non so se poi siano state vaccinate o meno; certo è che oggi, 11 gennaio 2021, nel momento in cui scrivo, la regione Campania ha esaurito le scorte di vaccino assegnatole dal governo. A fronte di 67020 dosi consegnate sono state somministrate 68138 dosi, addirittura 1118 in più di quelle ricevute. È sicuramente una buona notizia, una volta tanto la nostra regione è la prima in tutta Italia per numero di vaccinazioni eseguite. Il Sistema Sanitario Regionale ha risposto efficacemente e i 27 punti di somministrazione dei vaccini, distribuiti sul territorio regionale, hanno lavorato bene e alacremente. 
Dal sito del report Vaccini anti-Covid 19 del Ministero della Salute si possono trarre valutazioni sull’andamento delle vaccinazioni nelle diverse regioni italiane. I dati sono alquanto vari, mentre la regione Campania ha già esaurito tutte le dosi, ci sono regioni in ritardo come la P.A. di Bolzano, la Lombardia e la Calabria che non raggiungono il 50% di dosi-vaccino somministrate. Analizzando i dati si legge che in Campania sono stati vaccinati 56293 operatori sanitari (82,61% delle persone vaccinate), 10583 operatori non sanitari (15,55%) e 1262 persone anziane (1,84%) che vivono in case di riposo (RSA). Confrontando i dati campani con quelli della Toscana si rileva che in tale regione sono state inoculate 44720 dosi di vaccino (l’85,5% delle dosi ricevute dal governo) delle quali 36887 somministrate ad operatori sanitari (82,48% dei vaccinati), 436 ad operatori non sanitari (0,97%) e 7397 a persone anziane residenti in RSA (16,55%). La percentuale dei vaccini somministrati al personale sanitario è pressoché simile tra le 2 regioni, colpisce però il dato secondo cui, mentre in Campania ben il 15,55% delle dosi è stato inoculato ad operatori non sanitari e solo l’1,84% alle persone anziane residenti nelle RSA, in Toscana i numeri si invertono: solo lo 0.97% dosi-vaccino ad operatori non sanitari e ben il 16,55% a persone anziane. 
Nel Piano Strategico relativo alla Vaccinazione contro il Covid 19 del 15 dicembre 2020 si poneva l’accento sulla limitata disponibilità del vaccino nelle fasi iniziali della campagna vaccinale, pertanto si individuavano in via prioritaria le categorie più a rischio da vaccinare: 1) operatori sanitari e socio-sanitari impegnati in prima linea; 2) ospiti residenti e personale delle RSA; 3) persone ultraottantenni. Il report sui vaccini non precisa quali attività essenziali e a rischio svolgano i 10583 operatori non sanitari campani vaccinati contro il Covid 19 ma, alla luce della vicenda che ho raccontato all’inizio, si potrebbe essere portati a pensare che forse nella nostra regione esiste anche un’altra categoria di persone da vaccinare prioritariamente: “gli amici degli amici” a tutto discapito dei nostri (chissà se veramente) beneamati anziani. 

Roberto Lembo, medico pediatra

16 gennaio 2021 – Riproduzione riservata

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