Non chiediamo la luna


Stendiamo un velo pietoso su un’altra estate da dimenticare, col ripetersi di eventi e condizioni che ormai rappresentano appuntamenti tradizionali dell’estate battipagliese: nottate con aria irrespirabile, l’ormai periodico incendio di rifiuti, il mare mediocre (a onor del vero, migliorato rispetto al passato), zanzare libere di volare indisturbate e blatte in giro per i marciapiedi di alcuni quartieri, carente servizio di ritiro dei rifiuti, idem per lo spazzamento, scarsa determinazione nel contrastare il degrado e gli atti di vandalismo. Tutto documentato e diffuso dalle centinaia di segnalazioni fotografiche sui social network, la nuova moda. Sono così numerosi gli esempi del degrado battipagliese che è impossibile non occuparsene: ne scrive anche Ernesto Giacomino a lato, e ci sono due foto della nuova rubrica Photoshock che parlano da sole.
Abbiamo perciò pensato a un promemoria, un decalogo di interventi e obiettivi improcrastinabili, indispensabili affinché una città possa considerarsi vivibile, una comunità “civile”. Lo abbiamo pubblicato in copertina, in modo che cittadini e amministratori possano conservarlo per ricordarsi d’impegnarsi al massimo per “spuntare” tutte, o il maggior numero delle voci elencate. Si tratta del minimo che un’amministrazione dovrebbe garantire ai residenti e che i cittadini dovrebbero rivendicare. Non chiediamo la luna, sono cose che altrove rappresentano l’ordinaria amministrazione e che da noi, non si sa bene perché, sembrano imprese impossibili, richieste rivoluzionarie.
Di quanto tempo avete bisogno per riuscire a fare queste dieci cose? Fatelo sapere ai cittadini, in modo che potranno valutare se avrete centrato gli obiettivi oppure no. Tutti problemi ereditati, qualcuno affrontato, ma nessuno risolto. Daremo conto dei risultati ottenuti, dei progressi fatti, nella speranza di vederli; non siamo di quelli che  confidano nel tanto peggio tanto meglio.
E invitiamo tutti, amministrati e amministratori, a non usare gli uni l’alibi degli altri. Come dire, la città è sporca e trascurata perché molti battipagliesi sono maleducati e incivili. Oppure: a che serve rispettare le regole se “quelli” non spazzano, non ritirano la spazzatura, se ne fregano della città. Seppure fossero vere, queste considerazioni rappresentano il più vigliacco degli alibi per giustificare la propria incapacità o negligenza. Ai cittadini peggiori lo si può anche lasciar dire, ma a un amministratore non è consentito gettare la spugna. Chi è stato eletto e chi guida gli uffici comunali non può scegliere: deve provvedere alla sua città e agire sempre in favore dei cittadini, quelli meritevoli e quelli immeritevoli.

14 settembre 2018 – © riproduzione riservata
Facebooktwittermail