In attesa di un grande Carnevale


Il promotore del Carnevale, Gianluca Falcone, anticipa a Nero su Bianco il ricco programma dell’evento più atteso dai bambini battipagliesi

In un bar del centro di Battipaglia, incontriamo Gianluca Falcone. Tutto calcio e social. Da qualche anno, anche l’impegno in città. Diversamente da quello che appare attraverso la sua immagine pubblica, si nota subito che è visibilmente emozionato: una certa timidezza appare sotto la barba folta.

Da alcuni anni ti vediamo impegnato in città, cosa ti spinge?
Il semplice voler bene al mio paese. Le persone, le attività, il paesaggio… sono tutto quello con cui sono cresciuto. Io non voglio che muoia. Soprattutto senza che nessuno faccia niente. Certamente, se sono qui, e se il mio impegno è noto, questo lo devo anche a persone come Ugo Tedesco, Martino Torsiello, Federica Iannone, gli amici di Sportsun e tanti altri amici. Cosa mi spinge? Guarda la città, conosci le persone che con me fanno i sacrifici e capirai.

Hai conosciuto molte realtà associative della città. Come è stato collaborare con loro?
Sinceramente non credevo che avrei potuto organizzare determinati eventi, così come non credevo che avrei potuto frequentare queste bellissime realtà. Eppure. Dopo delle normali difficoltà iniziali, ci siamo capiti. Lavorare con amici… è tutta un’altra cosa!

Delusioni?
Da dove comincio? Dal fallimento del Natale di quest’anno? Per non parlare della Befana. L’anno scorso avevamo organizzato un bellissimo evento per i bambini: doni, semplicità, gioia dei bambini e famiglie che per un attimo possono accantonare le preoccupazioni. Ora c’è il Carnevale, che, con il Natale, credo che sia la seconda festa più importante per i bambini. Non si può fallire.

Solo impegno o anche lavoro?
Sacrifici e lavoro. Determinati eventi non nascono da soli, né nascono solo dalle chiacchiere. Le persone sono intelligenti, lo sanno. Altrimenti non ci avrebbero affiancato tanti sponsor.

Hai parlato del Carnevale. Da anni non si organizzava qualcosa di grande, come l’anno scorso. Non è che puoi darci qualche anticipazione di cosa hai in mente per quest’anno?
Per ora dovrei dirti prima di tutto le difficoltà. Reperire i carri è stato difficile. Verranno da paesi lontani anche decine di chilometri, tant’è che alcuni partner dovranno venire sin dal giorno prima e alloggiare qui in città. Verranno da Baronissi come da Olevano. Ci saranno i ragazzi dell’Aversana che stanno preparando cose bellissime che non voglio dirti! Ci saranno gli scout e il Caffè 21 Marzo. Ma non ci fermiamo: stiamo cercando altri carri ancora, per un Carnevale più ricco.

Permettimi, ma spesso i tuoi eventi erano accostati alla politica, alle campagne elettorali…
Loro sono scomparsi e noi siamo ancora qui. E il torneo di beach – Battipaglia beach village, ndr – che faremo quest’anno sarà l’ennesima dimostrazione che il sacrificio, il lavoro e un gruppo unito potranno nuovamente donare venti giorni di divertimento e attività. E quest’anno con una struttura meravigliosa, mai vista prima, per la quale mi corre l’obbligo di ringraziare sin d’ora l’amico Francesco Cannalonga. Ma qui non chiedermi ulteriori anticipazioni.

Aiuti dall’attuale amministrazione?
Il Carnevale è di tutti. Dopo il triste Natale appena trascorso, abbiamo chiesto disponibilità ed una mano importante, per vedere se vogliono fare qualcosa di bello ed importante per il nostro paese. Il paese di tutti.

Credo che ci vogliano molte risorse per un Carnevale del genere. Ci dai un’idea?
Noi cerchiamo di fare tutto al meglio ma in economia: il nostro guadagno sono gli sponsor e i sorrisi dei bambini. Poco guadagno, ma soprattutto fare bene. Non siamo certo “vecchi volponi”! A me piace dire tutto, anche perché chi lavora non ha necessità di nascondersi.

E se dovesse mancare l’affiancamento amministrativo?
Sicuramente salterebbe. Noi possiamo metterci impegno, idee e capacità organizzative. Ma le autorizzazioni e piccole altre spese non possiamo sostenerle di certo. D’altro canto, ripeto, il Carnevale è della città, non certo di qualcuno, né tanto meno solo nostro. Dopo il Natale, c’è solo la festa della Speranza. E il Carnevale. Qualcosa lo meriterà pure la città. Non chiediamo nulla di particolarmente impegnativo, né che leda altri. Certamente, credo, che sarebbe meglio sostenere chi ha già dimostrato di riuscire sul campo con pochissime risorse e non chi ha già fallito con cospicue risorse.

Il programma?
Mercatini d’artigianato e street food sempre presenti. Domenica 26 febbraio mattina, sfilata di carri, con scuole di danza e artisti di strada. Domenica 26 pomeriggio, sfilata in maschera di genitori e figli con concerto dei Notrack. Martedì 28 mattina, proveremo il miracolo di una seconda sfilata di carri. Martedì 28 pomeriggio, dalle 15, teatro napoletano con artisti d’impegno direttamente da Napoli e a seguire le esibizioni di Chiara Fusco, dei Pzzuttat e baby dance. Per concludere questo Carnevale, il concerto di una cover band di Pino Daniele.

Manca qualcosa?
L’unione. Siamo un piccolo gruppo e riusciamo a fare tanto. Una città unità potrebbe fare molto molto di più. Purtroppo Battipaglia spesso s’impantana in guerre inutili. Invidie. Esultanze per i fallimenti altrui.

10 febbraio 2017 – © Riproduzione riservata
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