Maurizio Mirra, il candidato sindaco di Civica Mente e Rete Civica

Il movimento civico, nato otto anni fa, ha scelto come candidato Sindaco il giovane ingegnere battipagliese.
Cominciamo a conoscerlo nella prima di tre interviste. Nelle prossime Maurizio Mirra illustrerà la sua proposta amministrativa per Battipaglia

Maurizio, come stai vivendo questo periodo?
Innanzitutto, saluto Nero su Bianco e i suoi numerosissimi lettori. Come la sto vivendo? Un po’ come tutti. È la prima volta che ci troviamo con forti limitazioni alle libertà personali, a questo si unisce la sincera preoccupazione per la salute di tutti i nostri cari e per coloro che stanno vivendo forti difficoltà economiche a causa di queste limitazioni. È difficile, inedito e a tratti malinconico, ma non la si può prendere in altra maniera che quale occasione per uscirne più forti, individualmente e nella comunità, sociale e familiare che sia. 

Hai recentemente dato la disponibilità a candidarti a Sindaco di Battipaglia per Civica Mente, a cui si è aggiunta la seconda lista Rete Civica. Tanti ti conoscono, tanti altri non ancora. Ti va di parlare dalla tua storia personale, prima che politica?
È vero, non sono né una star dello spettacolo, né un politico di lungo corso. Quindi è normale che una parte di città non mi conosca. Ma sono un figlio di Battipaglia. Mio padre era un impiegato Enel, sono cresciuto nel quartiere Turco e ho frequentato la scuola elementare quando era ancora nel rione Schiavo. Ho passato l’infanzia su queste strade tra una caduta in bici e le ginocchia sbucciate per inseguire il pallone, che tentavo di giocare anche se nettamente più scarso dei miei amici, tanto da preferire, per diversi anni, il ciclismo amatoriale su strada. Ho frequentato il Liceo Scientifico Medi, dove mi sono appassionato alla politica in seguito alle autogestioni che frequentemente si organizzavano in quel periodo. Vi era grande fermento giovanile, erano gli anni di tangentopoli, e alcuni dei rappresentanti d’istituto di quel periodo sono stati anche amministratori della città. Dopo il diploma, ho scelto la facoltà di ingegneria della Federico II a Napoli, dividendo con altri studenti una affollata casa di Fuorigrotta. Ma, nella realtà, non mi sono mai allontanato da Battipaglia. Infatti, appena possibile scappavo da Napoli per tornare a casa dalla mia famiglia e dai miei amici. Tutte le tappe fondamentali della mia vita si sono svolte qui: il mio testimone di nozze è un amico di infanzia dai tempi dell’asilo, mio figlio è nato nel nostro ospedale, mia moglie è di Battipaglia ed il nostro matrimonio è stato celebrato nel Santuario. Sono io che ho fatto il vagabondo con le valigie in mano, ma Battipaglia è stato sempre il mio “porto sicuro”. Dopo la laurea in ingegneria meccanica, ho lavorato presso una grande azienda battipagliese: la O.ME.P.S. dell’eccellente imprenditore Vincenzo Munzio. Successivamente ho lavorato come ingegnere di produzione per Poste Italiane a Bologna e per Alenia Aeronautica, una società dell’allora Finmeccanica. Nel 2013 ho superato il concorso per Funzionari Tecnici della Polizia di Stato e, dal 2014, mi occupo della gestione della logistica di veicoli e natanti di tutta la provincia di Roma, con la qualifica di Commissario Capo Tecnico. Faccio la spola tra Roma e Battipaglia ogni fine settimana. La mia famiglia, i miei genitori, la famiglia di mia sorella, i miei amici più cari vivono qui ed è a Battipaglia che ho il mio cuore.

Stai mettendo in gioco il tuo posto fisso per una impresa ardua e contro i pronostici. Una domanda nasce spontanea: chi te lo fa fare?
Questa domanda mi fa sorridere perché, dalle voci che sento in giro da chi, nella politica, preferisce il chiacchiericcio ai contenuti, io mi candiderei per un ipotetico trasferimento o per chissà quale guadagno. Al riguardo potrei già chiedere un avvicinamento, avendo recentemente superato il concorso senza borsa per un Dottorato di Ricerca all’Università di Salerno. Inoltre, in caso di vittoria, mi dedicherei unicamente alla mia città, scegliendo l’aspettativa e ciò non mi comporterà alcun beneficio economico, anzi. Non lo faccio per soldi, non lo faccio per comodità, la mia vita lo dimostra. Lo faccio perché mi piacciono le sfide difficili, ho una testa dura e mi pongo sempre obiettivi. Il mio nuovo obiettivo è fare sì che mio figlio possa scegliere di vivere a Battipaglia anche al termine del percorso scolastico, trovando qui lavoro. Sono cresciuto in una Battipaglia che è stata grande, tra i 100 comuni che hanno contribuito alla crescita del Paese, dove si faceva fatica a camminare in piazza Madonnina o a via Mazzini il sabato sera per la folla presente. Ed è amaro constatare che, negli ultimi tre decenni, tutto ciò si sia perso. Lo faccio, quindi, per una Battipaglia che possa essere il presente orgoglioso di tanti e soprattutto il futuro dei nostri giovani.

Cosa ne pensa la tua famiglia?
Mia moglie mi dà del pazzo, un giorno sì ed un giorno no. Dice che non trovo mai pace. Siamo insieme da metà della nostra vita, mi ha dovuto sopportare e sostenere tra i miei mille spostamenti. Lei però sa di essere, con nostro figlio, il motivo per cui lo faccio. Seppur al costo di tanti giorni di lontananza dagli affetti e di un impegno che ha lasciato poco spazio allo svago, la vita mi ha riservato grandi soddisfazioni. Provengo da una famiglia normale che mi ha dato la possibilità, a costo di sacrifici, di studiare e lavorare per grandi aziende italiane e, ora, di ricoprire il ruolo di servitore dello Stato. Ho un bagaglio di esperienze e di competenze non trascurabili che voglio usare per ringraziare il posto in cui sono nato e che mi ha formato. Battipaglia mi ha reso quel che sono oggi, oggi voglio restituire a Battipaglia quello che mi ha donato.

Spazio autogestito da Civica Mente

Nella foto: Maurizio Mirra

16 gennaio 2021 – Riproduzione riservata

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