Ma non doveva fermare qua?


Il treno passa una volta sola? Quel che è certo è che Battipaglia, per adesso, rischia di perderne uno importante. Si parla dell’alta velocità. Sul finir dello scorso anno, in città si diffuse l’entusiasmo per una notizia attesa da tempo: la nostra stazione sarebbe diventata uno degli snodi per l’alta velocità, e di qui sarebbero passati prima di tutto i Frecciarossa, poi le altre frecce e poi gli Italo. Ai principi di gennaio, si aggiunsero dettagli alla notizia. La cosa pareva certa, tant’è che a Battipaglia pure le pietre sapevano che di lì a poco, in stazione sarebbero transitati i treni ad alta velocità. Perfino i bambini avranno letto le tante note in merito divulgate. Bello, bellissimo: una città che, storicamente, s’è sviluppata proprio attorno allo snodo ferroviario, torna al centro del sistema nazionale di trasporti su rotaie.
Eppure, il 24 gennaio del 2017, all’ufficio protocollo di Palazzo di Città timbrano una nota. È una missiva. In alto a sinistra c’è il logo di Trenitalia. A destra, invece, ci sono i destinatari: al sindaco di Battipaglia Cecilia Francese, e, per conoscenza, al consigliere regionale Alberico Gambino. L’ex primo cittadino di Pagani, infatti, era tra quelli che avevano preso a cuore l’istanza, insieme alla Francese, al vicesindaco Ugo Tozzi e al consigliere comunale e provinciale Angelo Cappelli.
Oggetto della lettera: collegamento “Frecciarossa” Milano-Potenza-Taranto. Benissimo. T’aspetti una bella notizia, no? In calce c’è la firma di Alberto Scattone, responsabile dei rapporti istituzionali in seno al management dell’azienda statale. Vuoi vedere che ci diranno che da Battipaglia passeranno altri treni?
«In riscontro alle note con le quali è stata avanzata la proposta di fermata a Battipaglia del collegamento di cui in oggetto, si rappresenta quanto segue». In riscontro alle note? Vuol dire che le hanno lette, è fantastico! Andiamo avanti…
«I servizi delle “Frecce” sono effettuati in regime di mercato e, pertanto, si sostengono esclusivamente con i ricavi da traffico: la programmazione si basa, quindi, su valutazioni di carattere commerciale». Carattere commerciale… ahi! Sta parlando di soldi a noi battipagliesi, così tanto in pre-dissesto che, quando i nostri bambini s’ammalano, sui loro petti, oltre alla cremina, spalmiamo anche un po’» di debito pubblico. Non vorranno mica dei soldi? Continuiamo…
«Con l’orario dell’11 dicembre scorso, è stato attivato il prolungamento su Potenza-Taranto di una coppia di “Frecciarossa”…»: lo sappiamo…
«Il nuovo servizio è stato richiesto dalla Regione Basilicata, che sostiene interamente l’onere economico del disavanzo tra costi di produzione e ricavo da traffico». Basilicata? Ma noi siamo in Campania! Marcello Pittella ha pagato anche per noi?
Il prossimo capoverso è quello più lungo: leggiamo!
«Ciò considerato, non vi sono le condizioni per prevedere ulteriori fermate dei treni “Frecciarossa” tra Salerno e Taranto che, oltre a sviluppare volumi di traffico inadeguati per il target, comporterebbero un allungamento dei tempi di percorrenza per la clientela lucana, alla quale la Regione Basilicata ha inteso assicurare un collegamento veloce di qualità con il Centro-Nord, attraverso un impegno economico di entità non trascurabile».
Cala il silenzio. L’alta velocità a Battipaglia non era una cosa già fatta? Stavo già cercando «Battipaglia» sul motore di ricerca delle Frecce per andare a quel concerto a Milano a giugno…
Suvvia, amici di Trenitalia, dateci almeno un, che so, un Frecciabianca? «Analoghe ragioni commerciali non consentono l’assegnazione a Battipaglia delle fermate dei collegamenti “Frecciabianca” in servizio tra Roma e Reggio Calabria».
Almeno ci daranno una risposta positiva sugli Intercity, no? «Rientrano nel Contratto di Servizio stipulato tra Trenitalia e lo Stato, non essendo economicamente sostenibili da parte della nostra Società e, quindi, la programmazione di tali servizi viene gestita in sede ministeriale». Ho chiesto a tre sorelle d’uscire con me e tutte loro, dalla più alla meno bella, m’hanno rifilato un palo. “Scusa, ma ti vedo solo come un treno regionale”: è la dura legge della train-zone.
Le reazioni non si sono fatte attendere: Vincenzo Inverso se la prende coi Fratelli d’Italia, e Alessio Cairone se la prende con l’amministrazione, e Davide Bruno del Pd la difende l’amministrazione, e Cecilia Francese annuncia che ci sarà un incontro in Regione, e Inverso dice che la prima cittadina deve incontrare Vincenzo De Luca e Tommaso Pellegrino, e Ugo Tozzi e Angelo Cappelli se la prendono con Inverso, e Cappelli dice che ha già parlato con un funzionario di Trenitalia, e ha visto i progetti, e tutto sarà compiuto.
È la politica, vero! E io sono sicuro che la politica riuscirà a portare l’alta velocità, sono convinto che l’amministrazione ce la farà. Eppure, da tutta questa storia, m’aspetto che, come coerenza impone, quando in futuro accadranno episodi simili, sarà premura dell’amministrazione divulgare anche i “no”, non soltanto i “si farà”. I giornalisti, quando scrivono cantonate, sono tenuti a pubblicare immediata la smentita. E loro, i giornalisti,  sono giornalai, pennivendoli, terroristi et similia.

10 febbraio 2017 – © Riproduzione riservata
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