Il tempo per non fare | di Emilia Esposito

In queste settimane in cui l’Italia è blindata in casa, i social network sono letteralmente esplosi. Ogni volta che apro Instagram o Facebook vengo inondata da notifiche di dirette in corso. Non fraintendete, io apprezzo tantissimo lo sforzo di coloro che stanno facendo di tutto per far sentire le persone vicine e non abbandonate a loro stesse organizzando attività di gruppo, letture e concerti sui balconi, interviste su skype per non sprecare nemmeno un minuto della nostra giornata. È molto bello come i social abbiano rivelato più che mai il loro lato positivo. Apprezzo tantissimo anche tutti coloro che stanno organizzando cose e che le stanno facendo tutti insieme, per rendere produttive queste giornate di quarantena.
Il fatto è che, però, non è del tutto negativo il “non far niente”. A me piace anche guardare dalla finestra e pensare a delle cose random, stare sul divano e guardare 12 ore di serie tv, leggere. Mi piace perché sono fatta così. E mi piace perché, nella mia vita normale, il tempo di fare tutte queste cose non lo trovo mai e quando lo trovo è sempre infilato tra un treno e l’altro, tra le corse, i mille impegni che mi perseguitano ogni giorno e una stanchezza che non mi lascia tanto tempo per “non fare niente come si deve”.
Non fare niente, che in questo caso significa non avere degli impegni, non avere una giornata organizzata, vivere il tempo senza guardare l’orologio e non avere la più pallida idea di cosa farete tra tre ore, tre giorni o tre minuti, è una grande opportunità. Lo è in qualsiasi momento, ma lo è a maggior ragione in questo momento storico, dove il mondo è in pausa e siamo liberi dalla famigerata FOMO (Fear Of Missing Out) ovvero ansia di perderci delle cose bellissime che gli altri stanno facendo e invece noi no. Non ci sono eventi, non ci stiamo perdendo niente, siamo “autorizzati” a stare in casa.
In un mondo dominato dalla FOMO, potersi prendere del tempo per non fare senza sentirsi in colpa per non essere andati alla festa, non essere andati in palestra, alla mostra, alla cena, è una grande opportunità. Sapere che siamo totalmente padroni del nostro tempo, che siamo anche socialmente giustificati a perderlo ci dovrebbe dare un senso di liberazione. E invece che pensare a riempire vuoti a tutti i costi, dovremmo pensare a goderci questa sensazione. A goderci la noia. A goderci noi stessi. Pensateci bene: quando ci ricapita un’occasione così? Oggi più che mai, paradossalmente, siamo liberi.

23 aprile 2020 – © Riproduzione riservata

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