Fattore di pressione, la replica di Bovi

Caro direttore, 
vedo che il mio intervento su questo giornale ha scatenato una irrefrenabile voglia di puntualizzazione. 
Mi rispondono in tanti, e per replicare alle mille “inesattezze” dovrò essere stringato. 

1. I miei amici di movimento provano a difendere la delibera sul fattore di pressione. Tentano di screditarmi (giocare a verità celate), e ripetono che col loro provvedimento nessuna nuova azienda aprirà.  Infondate illusioni. Ipotizziamo pure che la Regione e la Provincia improvvisamente trasformino la delibera in norma, quali effetti tangibili avremo? Il limite posto all’arrivo di spazzatura è altissimo. Quanto alto? Non si sa! Non lo sanno i miei colleghi consiglieri che mi contestano, non lo sa il già assessore Casillo, che da un po’ contesta numeri che nessuno può dire di conoscere e che lui sciorina su dichiarate convinzioni personali, come se qualcuno lo avesse investito dell’autorità di decidere cosa è rifiuto e cosa non lo è. Io faccio riferimento ad un dato ufficiale (catasto dei rifiuti, da cui risulterebbero 4 milioni di tonnellate/anno di spazzatura che arriverebbe nel nostro comune). Dicono che non è quello e senza citare la fonte (Comune Provincia e Regione studiano la cifra ma tardano a fornirla: avevano chiesto 15 giorni, siamo vicini a 60…) scrivono che la delibera fissa il limite a 1.670.000 tonnellate. A voi sta bene che “massimo” il 64% della spazzatura della Campania arrivi a Battipaglia (e poi riparta: quanti camion al giorno?). Sapete che significa accettare da domani oltre sei volte la quantità che arriva oggi in città? Tutta la spazzatura della regione meno quella della città di Napoli?

2. Nella risposta o cercano di confondere le idee o non hanno colto il concetto del cavallo di Troia introdotto dal collega Baldi, secondo cui la delibera conterrebbe (come nel celebre cavallo…) elementi che si riveleranno sgraditi ai residenti (di Battipaglia oggi, come allora di Troia). La delibera ha cancellato un “divieto” ad autorizzare trattamento di rifiuti in una certa zona. Dove ora si potrà.

3. La discussione su peso, volume, correzione per peso specifico e quant’altro la ometto; complicato interpretare lo scritto e poco aggiunge alla sostanza del problema rifiuti. Del resto, ovunque si ragiona sui pesi, anche negli interventi dei consiglieri e dell’ing. Casillo.

4. Io ho argomentato la mia posizione senza offendere chi la pensa diversamente. E sono intervenuto in un’assemblea del movimento a dire la mia (dopo Cecilia e Rosania). In quella sede nessuno, dico nessuno dei consiglieri ebbe da obiettare. Eppure, presumibilmente, avevano già consegnato alla redazione di questo giornale la lettera con cui provano a smentirmi scrivendo che dico sciocchezze o che le mie proposte sono prese in giro (!). Perché quel silenzio, se siete così edotti sull’argomento? 

A margine, una breve puntualizzazione su un testo diffuso dal movimento su Facebook, in cui io e altri siamo accusati di non essere fedeli. Mah! Fedele è un termine che io associo ai cani. Se gli iscritti ad Etica ritengono di aver fatto voto di fedeltà a Cecilia è un problema loro. Statuto e regolamento non ne parlano. La fedeltà in politica è incompatibile con la capacità di elaborare un proprio pensiero, cosa che mi caratterizza e che non mi mai ha impedito di essere leale rispetto ai miei colleghi e a Cecilia. Chi ha scritto quel testo ha idee confuse anche sul fatto che io sia “uscito alla chetichella” dall’ultimo consiglio comunale: dopo averlo annunciato al presidente, presentando un documento, al momento di lasciare l’aula, ho segnalato a presidente e segretario la mia uscita. Infine, io continuo a pensare che non è di fedeli che abbia bisogno chi governa, ma di persone capaci di portare un contributo di idee. Aver voluto scegliere altre strade ha quasi dimezzato i consiglieri del movimento (da 9 a 5) e ha ridotto a un quarto gli aderenti ad Etica.

Pino Bovi, consigliere comunale di Battipaglia

8 novembre 2019 – © Riproduzione riservata

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