Dica trentatré

[di Francesco Bonito]

Ci sono diversi segnali che indicano che siamo già in campagna elettorale, ma non per le politiche, bensì per le prossime amministrative. Uno di questi è che continua ad allargarsi lo staff del sindaco: nominato il “consulente” numero 33. Chi è? Non ha importanza. Con quale “delega”? Non rileva. Ormai è chiaro che Santomauro, che credo abbia più consulenti di Obama,  si stia circondando di un fedele gruppo di pretoriani che assomiglia sempre di più a un comitato elettorale permanente. Anche se il sindaco non pare tenere in grande considerazione né le tre dozzine di membri del suo staff né i consiglieri comunali della sua maggioranza. Alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale, infatti, i dieci consiglieri UDC hanno scritto una bella letterina al sindaco invitandolo a riconoscere “… la centralità del ruolo della politica e delle regole dettate dalla stessa…” e chiedendo “…azioni amministrative che confermino la centralità del ruolo politico dei partiti che reggono questa maggioranza”. Che tradotto dal politichese significa: smettila di fare il piccolo podestà e concorda con noi consiglieri (e con il partito) le decisioni. Inoltre i dieci consiglieri dell’UDC non sono entrati in aula e il sindaco è sembrato un po’ più solo e nervoso del solito. Come vedete, anche secondo l’opinione dei suoi, Santomauro non ama ascoltare gli altri, non ritiene utile confrontarsi, nonostante uno stuolo di consulenti e una squadra di governo numerosa e compatta. Ora c’è da chiedersi: l’UDC abbaia o morde? Anche perché si è arrivati alla vigilia di decisioni “pesanti”, nomine e conseguenti revoche di assessori, PUC e altri passaggi fondamentali rispetto ai quali i consiglieri di maggioranza non sono più disposti a fare da spettatori. Alcuni sostengono che sia anche in atto un regolamento di conti, con il gruppo di Inverso che chiede il ridimensionamento di un paio di consiglieri comunali molto, troppo influenti. Fin qui, niente di nuovo, dinamiche già viste. Su questo terreno Santomauro è a suo agio, si muove con destrezza. Sembra questo ormai il leitmotiv di una lunga rincorsa che porterà alle elezioni del 2014: un sindaco sotto stress, costretto a fronteggiare le richieste pressanti della sua maggioranza, impegnato più a conservare la poltrona che a risolvere i problemi della città. Dall’altro canto i partiti, o quel che resta dopo la cura Santomauro, costretti a sostenerlo ma senza farlo diventare troppo forte e autonomo, per evitare che possa ripresentarsi agli elettori senza di loro, magari sorretto da liste civiche. Insomma questo matrimonio di interesse tra l’ex sindaco civico (a proposito, come si definisce chi non è più civico?) e l’UDC potrebbe durare, oppure no. Per questo i trentatré devono tenersi sempre pronti, non si sa mai.

9 novembre 2012 – © Riproduzione riservata

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