Chi modera i moderati?

[di Francesco Bonito]


Quello che accade nella maggioranza che sostiene la sindaca Francese ha dell’incredibile. Da mesi si assiste a uno scontro senza esclusioni di colpi tra consiglieri di maggioranza, tra consiglieri e assessori, tra ideologi “etici” ed eretici. Tutti della stessa squadra, tutti o quasi tutti, al governo. Quello che lascia sbigottiti è che molti dei protagonisti di questa disfida hanno alle spalle un lungo percorso comune, ieri come oggi erano dalla stessa parte politica: dai fratelli Zara a Cecilia Francese, da Valerio Longo a Pino Bovi, da Michele Gioia a Giuseppe Provenza, da Ugo Tozzi ad Antonio Sagarese, sono tutti cresciuti nella grande famiglia della Destra battipagliese. Chi più militante o estremista, chi più moderato, molti hanno condiviso la lunga stagione che parte dal Movimento Sociale Italiano, passa per Alleanza Nazionale e approda alle più recenti formazioni politiche “moderate”. Alcuni sono berlusconiani. Bruno Di Cunzolo è un po’ più complesso da inquadrare, per via di un percorso politico meno lineare, anche perché spesso alla ribalta per motivi legati alla sua professione. Allargando l’analisi al gruppo dirigente in senso lato, l’unica figura estranea a questa comune matrice è Gerardo Rosania che, a onor del vero, si distingue per l’equilibrio e la capacità di non farsi trascinare in questa bagarre autolesionista.
Ebbene, tutti questi vecchi amici o quasi amici da mesi litigano, si attaccano reciprocamente sui social network o sulle pagine dei giornali, si scambiano accuse in consiglio comunale o in conferenza stampa. La cosa sorprende anche perché i più aggressivi sono abitualmente persone equilibrate e responsabili. Perché allora continuare a farsi del male? Sì, perché questa incontinenza verbale, questo desiderio compulsivo di condividere continuamente il proprio pensiero o di criticare tempestivamente quello altrui, finiscono per relegare in secondo piano la nota distintiva del loro prestigioso incarico: l’azione. Azione politica, azione amministrativa.
I cittadini sono stanchi dei continui rimpalli di accuse, delle battute da avanspettacolo per avere un po’ di visibilità sui quotidiani o per una manciata di “mi piace” su Facebook, e gradirebbero che l’azione politica in consiglio comunale e in giunta fosse maggiormente indirizzata alla risoluzione dei problemi di Battipaglia, che sono tanti e certamente conosciuti dalla nostra classe politica.
Più fatti e meno parole, si potrebbe dire in estrema sintesi. Una maggioranza che si fa opposizione da sola non può far bene e, ancor prima, danneggia la sindaca, a cui tocca l’ingrato compito di moderare i moderati.

14 luglio 2017 – © Riproduzione riservata
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